A quasi un anno dalle prime scosse di quel 24 agosto, che hanno lasciato migliaia di persone senza casa e interi paesi distrutti, non si spengono le iniziative di solidarietà e di vicinanza alle popolazioni che ancora oggi affrontano grandi difficoltà, a causa dei ritardi negli aiuti. Lo scorso 9 giugno, durante i festeggiamenti patronali per il santo martire Vito, presso il santuario campestre di Nole, si è svolta una «cena di solidarietà» con i prodotti arrivati per l’occasione dalle Marche. L’amicizia del paese di Nole con la parrocchia di Pieve Torina, piccolo comune del maceratese situato a pochi chilometri da Visso e da Norcia, nasce già lo scorso dicembre, quasi per caso. Una volontaria dell’associazione nolese di protezione civile Base Sierra viene inviata nel paese per prestare soccorso: nella frazione Valsantangelo trova una chiesa dedicata a san Vito e un parroco, don Candido Pelosi, inarrestabile pur nell’avanzare degli anni e con una vitalità da invidiare. I contatti con la realtà si susseguono fino all’incontro con alcuni delegati che hanno partecipato allo scorso meeting dei paesi di san Vito, svoltosi a fine aprile nel Friuli. Parallelamente nasce una collaborazione con alcuni produttori locali, che, grazie alla costituzione di un gruppo di acquisto solidale ad opera dell’associazione San Vito Italia e di altri gruppi nolesi, ha portato sulle tavole nostrane alcuni tra i più famosi – e buoni – prodotti tipici delle Marche, dal ciauscolo alle lenticchie, dal pane nociato ai liquori. «Non possiamo lasciare che queste iniziative si esauriscano con il tempo» dicevano a fine 2016 i membri dell’Abbadia, che si occupa di organizzare la festa di San Vito a Nole; «ed è così che abbiamo deciso di esprimere la nostra vicinanza a quelle popolazioni con un’idea dal duplice aspetto: grazie all’acquisto dei loro prodotti abbiamo aiutato a risollevare l’economia locale e abbiamo fatto conoscere ai nostri concittadini le prelibatezze del centro Italia; inoltre, abbiamo devoluto l’intero ricavato della serata». Proprio la grande risposta dei nolesi all’invito a cena e la generosità dei commensali hanno permesso di poter destinare una cifra significativa (quantificata in € 2.150) alla costruzione di una piccola struttura che sarà utilizzata nei prossimi mesi (e anni) come cappella per le celebrazioni liturgiche, in luogo della chiesa di San Vito, danneggiata dalle scosse e tuttora non agibile. Il ricavato, seppur contenuto, si sommerà alle iniziative già portate a termine e ad altre in corso ideate da altri paesi di San Vito, legati all’associazione nazionale San Vito Italia. Un segno piccolo, ma importante, per dimostrare il senso di famiglia che crea la devozione al santo martire: un legame che è radicato nell’amicizia profonda e nella fede cristiana, che si concretizza nella presenza attiva e nell’aiuto materiale, così come è stato a Nole nel 2006, a L’Aquila nel 2009, a Bagnolo San Vito nel 2012.