
La meta San Vito Lo Capo è già un forte richiamo, se a questo si aggiunge che ad organizzare è Carla Savant la riuscita del tour è garantita. Alla partenza le aspettative erano alte, al ritorno occorre dire che non sono state disattese.
Il luogo è veramente paradisiaco, il connubio mare montagna offre all’occhio e alla mente quella predisposizione d’animo che si vorrebbe sempre avere nel quotidiano. Alle meraviglie del luogo si è aggiunta un’accoglienza al di sopra di ogni aspettativa. Persone ospitali, attente ad ogni esigenza, premurose ed empatiche. Il gruppo di Nole ha vissuto in armonia fin dall’inizio apprezzando ogni attività proposta con entusiasmo e partecipazione.
Il 30 maggio, dopo una breve pausa pranzo all’aeroporto di Trapani, ci si reca a visitare le saline, visita guidata, con degustazione. La sistemazione nelle camere al Camping La Pineta e la cena aiutano ad entrare in un clima di persone coccolate. Il giorno successivo all’insegna del relax, apprezzato da tutti, si trascorre facendo visita a luoghi da scoprire, rimanendo ore in spiaggia con sole e mare, noleggiando biciclette per coloro che amano pedalare e visitare in solitaria o in compagnia di altri ciclisti. Pian piano si entra nel cuore del meeting, San Vito è il vero protagonista. Questo ragazzo martire, esempio di santità, guida i nostri cuori e fa sentire tutti i Paesi a lui devoti come un’unica famiglia desiderosa di fare comunione.
Al gruppo di Nole poi si aggiungono tutti gli altri gruppi provenienti dai vari paesi che hanno San Vito come patrono, molte persone si conoscono ma anche chi partecipa per la prima volta ha la sensazione di trovarsi a casa. Nell’omelia don Paolo Malatesta usa un’espressione stupenda, chiama il paese di San Vito Lo Capo la Betlemme del Coordinamento dei paesi di San Vito.
Nella giornata di venerdì 2 maggio il gruppo parte con il pullman per un’escursione ad Erice con tappa intermedia al santuario Mariano della Madonna di Custonaci. Il viaggio è pieno di sorprese, quelle che la natura può regalare; da un lato della strada, mare e spiagge con golfi e calette incantevoli, dall’altro lato valli sapientemente coltivate a vigne ed uliveti, e pendii, ora dolci ora scoscesi, ricoperti da una generosa e colorata vegetazione spontanea, il tutto sotto un bel cielo blu. A Custonaci, 186 m slm, solo una breve sosta per visitare il santuario dedicato a Maria Santissima. Eretto nella seconda metà del ‘500 sopra una più antica cappella, questo santuario offre ai visitatori una sorprendente particolarità: il sagrato che lo circonda è un gioiello di disegni floreali e geometrici realizzati con piccoli ciottoli di fiume bicolori! L’interno, riccamente decorato con marmi policromi e stupendi affreschi, fa da corona al prezioso quadro della Madonna col Bambino, raffigurata su un trono nell’amorevole atto dell’allattamento del bambino Gesù, si tratta di una rappresentazione non usuale nell’arte sacra della Madonna. Si prosegue quindi verso Erice, un borgo medievale a 751 metri sul livello del mare, sospeso tra cielo e mare dal quale abbiamo potuto ammirare panorami mozzafiato. La guida ci ha condotto lungo un suggestivo itinerario tra strade acciottolate e vialetti tortuosi, piazzette e mura difensive, torri e case di pietra, per ammirare la ricchezza storico-artistica e culturale del luogo. Conosciuta a livello internazionale per il Centro di Ricerca Scientifica “Ettore Majorana”, fondato dal fisico Antonino Zichichi, Erice è ricca di storia e di arte: già Virgilio (70 – 19 A.C) scriveva di questo luogo indicandolo come luogo di sepoltura del vecchio Anchise, padre di Enea. Nel centro del borgo, in posizione dominante, il Duomo di Erice con l’imponente Torre Campanaria. Non poteva mancare una tappa per una ricca degustazione di pasticceria ericina, appagante per l’occhio e il palato, dove la tradizione dolciaria di origine conventuale non tradisce mai le aspettative dei turisti. Infatti, nel tragitto verso i Giardini del Balio e il Castello di Venere, in un susseguirsi quasi ininterrotto di negozietti di souvenir e di prodotti tipici, ci siamo fermati presso una bottega dal sapore antico, che metteva in bella vista dietro piccole e lucide vetrinette, vassoi e vassoi di dolci: le ‘ Genovesi ‘ di pasta frolla ripiene di crema o ricotta; morbidi biscotti con mandorle, cannella e fiori di garofano; pasticcini allo zibibbo ricoperti di cioccolato… Li abbiamo assaggiati: una bontà! Prima di partire per San Vito Lo Capo, un lungo sguardo da più punti panoramici; la bella giornata ci ha permesso di vedere il golfo di Trapani con le saline, le isole Egadi, il litorale della riserva dello Zingaro e i faraglioni di Scopello. Ci è stato detto che nelle giornate limpidissime, lo sguardo può arrivare a scorgere le isole di Ustica a nord, e Lampedusa a sud.
Domenica 4 maggio grande momento di festa insieme e celebrazione della Santa Messa sul piazzale della Chiesa a conclusione del meeting; una leggera brezza ha spazzato via le nuvole e con loro la pioggia che, poco prima, sembrava non dover cessare.
Lunedì 5 maggio, una insolita visita di Palermo attraverso gli occhi di un movimento antimafia che lavora sul fronte della lotta al racket delle estorsioni mafiose. La visita ad alcune piazze, stradine caratterizzate da murales, mercati e negozi, evidenzia come la lotta antimafia venga portata avanti da molte persone che vivono quotidianamente questa realtà. Essa è fatta di piccoli ma coraggiosi gesti compiuti da imprenditori che non si fanno intimorire, clienti che fanno scelte mirate, tessuto sociale attento e consapevole. Nel primo pomeriggio visita libera alla cattedrale di Palermo, caratterizzata da uno stile arabo- normanno, unico nel suo genere in Sicilia. Dedicata alla Santa Vergine Maria Assunta in Cielo, contiene la monumentale urna argentea che custodisce il corpo di Santa Rosalia, patrona della città, in seguito visita alla splendida chiesa conventuale dedicata a Santa Caterina d’Alessandria.
Ultimo giorno, prima della partenza, visita a Trapani.
Un caloroso “grazie” alla Sicilia e ai Siciliani per la bellezza dei loro paesaggi, per l’arte e la storia e, non ultima, per la loro cucina che tutti noi abbiamo molto apprezzato!!! Per fortuna, al ritorno in aereo, si pesano le valigie e non i passeggeri!
Arrivederci a Recanati!
Costanza Geremia e Carla Crosetto